martedì 24 giugno 2014

Fiorentina, tre mosse di mercato da non fare

In queste ore, nonostante sia in corso il Mondiale brasiliano, tiene banco il mercato. Molti gli affari in cui la Fiorentina sembra inserita e pronta ad operare con i suoi due uomini di mercato Pradé-Macia, con il benestare di Andrea Della Valle. Per il momento sono stati due i colpi messi a segno dai direttori viola: Tatarusanu, gigante portiere rumeno ex Steaua Bucarest, e l'importante acquisizione dell'intero cartellino di Juan Cuadrado. Il colombiano proprio in questi giorni sta disputando il campionato del mondo, dimostrando anche ai più scettici tutto il suo valore. Ovviamente, però, la novella Cuadrado non è ancora finita. Sull'esterno, infatti, ci sono alcune delle squadre più blasonate al mondo (Barcellona, Bayern Monaco e Arsenal su tutte), pronte ad acquistare immediatamente la vespa viola per una cifra che si aggira sui 30-35 milioni.
Innanzitutto, credo sia necessario ridimensionare un po' il valore del giocatore. Se è vero che Cuadrado è uomo capace di spaccare le partite, terrorizzare le difese, fare gol e servire assist, non soltanto in un campionato, ahimé, sempre più scarso ma anche in una competizione mondiale, allora il suo valore non può che essere più elevato. Questo appare ancor più vero se si dà una occhiata alle pazzesche cifre che vengono spese nel mercato (per giocatori meno forti del nostro Cuadrado oppure per difensori, forti ma pur sempre difensori).
Sono tanti quelli che in questi giorni sperano nella permanenza di JC11 a Firenze, riuscendo cosi a vedere realizzato il sogno di schierare in campo il tridente Cuadrado-Rossi-Gomez. II tifosi (o almeno una parte di loro) credono che questo sogno sia più che possibile, soprattutto ricordando quanto ADV sia uomo di polso duro e di parola. Con Toni prima e Jovetic poi, il Presidente si impuntò e li convinse a restare in riva all'Arno per un altro anno, con la promessa di liberarli per una cifra adeguata l'anno successivo. Questo potrebbe succedere anche con Cuadrado? Non c'è dubbio che Andrea potrebbe mettere in campo la sua volontà di trattenere il giocatore, di far valere un contratto che lo lega ancora a Firenze, però credo che i casi di Toni e Jojo fossero un po' diversi da questo. Il bomber voleva andarsene dopo una stagione stratosferica, che gli valse il titolo di capocannoniere della Serie A e addirittura la Scarpa d'oro. La stagione successiva, però, fu segnata dalla ampia penalizzazione per la Fiorentina. Della Valle, quindi, potè giocare la carta del futuro della squadra viola. Iniziare il campionato con il peso di quella penalizzazione senza il bomber principe, sarebbe stato un suicidio. E Luca restò un anno in più.
Anche il caso di Jovetic fu in parte diverso: il montenegrino espresse la volontà di lasciare Firenze per approdare a Torino sponda bianconera. Smacco non da poco per una società fortemente ostile al club della famiglia Agnelli. ADV quindi parlò con il ragazzo, gliu spiegò le sue ragioni e lo convinse a restare un'altra stagione con la promessa di liberarlo per una grandissima squadra europea. Cosi è stato perché nella stagione successiva il talento montenegrino vestì la maglia del Manchester City.
Le difficoltà di cercare paralleli tra quanto accaduto ieri e quanto invece potrebbe accadere oggi o domani, preclude la possibilità di vedere ancora il colombiano in maglia viola? Assolutamente no, ma i paragoni non credo siano calzanti. Vendere oggi il numero 11 sarebbe un grandissimo errore. Prima di tutto perché le cifre riportate dai giornali nostrani non sono tali da paventare un guadagno cosi elevato per la società viola, che quindi non potrebbe rinforzare a dovere la squadra. Inoltre perché giocatori del calibro di Juan, a giro per il mondo, pur disponendo di una buona cifra da investire, non ve ne sono. Infine, la cessione di Cuadrado rappresenterebbe una ammissione di debolezza da parte della Fiorentina. Una squadra che vuole crescere e ambire a traguardi sempre più prestigiosi non può assolutamente privarsi di un giocatore unico nel suo genere come è la vespa viola, neanche per una offerta cosiddetta folle o irrinunciabile. I fratelli Della Valle non hanno necessità di vendere, tanto meno di svendere, quindi Cuadrado deve restare a Firenze almeno un'altra stagione e contribuire (insieme all'agognato tandem offensivo Rossi-Gomez) a portare in alto la Viola, magari in quell'Europa che conta che da troppo tempo oramai manca ai tifosi gigliati.

Detto della situazione del forte esterno della Fiorentina, la seconda mossa che i dirigenti viola, secondo il mio modesto parere, non dovrebbero commettere è quella di cedere Stefan Savic. Il difensore classe 1991 è molto richiesto, soprattutto in Inghilterra, dove evidentemente lo conoscono bene. Secondo molti potrebbe essere lui la pedina da sacrificare per rinforzare l'organico della squadra. 13 milioni (questa la cifra di cui si parla in questi giorni) per un difensore non sono assolutamente pochi, è vero, ma siamo certi che con tale cifra riusciremmo a prendere un giocatore superiore al montenegrino? Siamo sicuri che a giro ci siano giovani e bravi difensori che facciano al caso della Fiorentina? Anche per lui valgono le ragioni dette per Cuadrado: se Della Valle ha realmente la voglia e l'intenzione di  rafforzare la squadra e puntare dritto al primo trofeo della sua gestione, Savic è un elemento del quale non dovrebbe privarsi. Piuttosto dovremmo concentrare gli sforzi per migliorare gli esterni di difesa e le alternative ai titolari (Gonzalo e Savic, appunto).

E giungiamo cosi alla terza mossa di mercato da non sbagliare: Pizarro e il suo vice.
Tra pochi giorni il contratto del cileno con la Fiorentina scadrà, e ancora non è dato sapere quale sarà il suo futuro. Sta di fatto che la società dovrà muoversi in tutti i casi: se il centrocampista dovesse partire, occorrerebbe un suo sostituto; se invece Pizarro rimanesse ancora viola, e questo potrebbe determinare il conseguente errore, sarà comunque necessario muoversi sul mercato per cercare e trovare un suo vice, un giocatore che abbia le sue stesse caratteristiche (più o meno), in modo da farlo rifiatare senza però cambiare gioco o perdere troppo in termini di palleggio, possesso palla, fluidità in mezzo al campo.
Pizarro, infatti, in questa stagione, ma soprattutto nella prima di Montella, si è dimostrato un giocatore fondamentale per la squadra, uomo in grado di accendere la luce di un centrocampo altrimenti un po' spento, lento, carente di geometrie. Non è un caso che Vincenzo chieda ormai da un anno e mezzo di acquistare un vice Pizarro: il tecnico campano sa benissimo che il gioco passa sempre dai suoi piedi e viene determinato dalle sue condizioni fisiche e psicologiche.
Iniziare la stagione senza avere un vice Pizarro potrebbe essere un errore fatale per una squadra che, soprattutto nell'anno post Mondiale, può essere la sorpresa del campionato.

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