Il giorno dopo Fiorentina-Napoli valida per la finale di Coppa Italia, Firenze si sveglia indignata e incredula. La gara dell'Olimpico di ieri è stata turbata dagli avvenimenti che hanno scosso l'ambiente e l'atmosfera. La serata doveva essere un'opportunità di festa, l'occasione giusta per vivere emozioni che, nel capoluogo toscano, raramente abbiamo la possibilità di vivere.
Ciò che più rimane negli occhi dei tifosi, e di chi scrive, è la totale incapacità dello Stato italiano, prima ancora delle istituzioni calcistiche, di far rispettare le regole, di tenere la situazione sotto controllo e mantenere l'ordine pubblico. La figura che Renzi, Grasso, Bindi e i vertici del calcio hanno fatto in mondovisione ieri sera è stata tremenda e agghiacciante. Un capo ultras del Napoli, Genny 'a carogna, ha tenuto per quasi un'ora in scacco le autorità e, di conseguenza, cinquantamila tifosi giunti a Roma per incoraggiare la propria squadra, tifare civilmente e festeggiare in caso di vittoria.
Vorrei che qualcuno mi spiegasse come è stato possibile tutto ciò. Se io, privato cittadino, commetto un reato, mi prendono e mi sbattono dentro. Perché il signor Gennaro De Tommaso ha potuto sedersi sulla balaustra, esibire la maglietta con scritto "Speziale libero", dettare legge e decidere se giocare o meno senza che nessuno muovesse un dito per fermarlo?
Come è possibile credere ancora nel calcio? Nel momento in cui un padre ha paura a portare allo stadio il figlio, credo che non si tratti più di uno sport.
Come possiamo credere ancora nello Stato e nelle sue norme? Come possiamo sentirci sicuri in un paese che non protegge gli indifesi e non condanna i colpevoli?
Sono 15 anni che sento parlare di leggi, provvedimenti, maggiore sicurezza e pugno duro, ma niente è cambiato. Si susseguono presidenti del consiglio, presidenti del Coni, vertici della FIGC ma tutto rimane tale e quale. A cosa servono il Daspo e la tessera del tifoso se poi mi ritrovo sul seggiolino accanto un teppista, un violento, un facinoroso che minaccia me e il regolare svolgimento di una manifestazione sportiva?
E' l'ora di smettere con le cure palliative e pensare (ed attuare, seriamente) dei provvedimenti che emarginino questi personaggi nocivi e diano spazio alla parte buona del calcio, quella parte che conosce sfottò, cori, prese di giro ma anche rispetto e civiltà.
La Fiorentina è uscita dal campo sconfitta ieri sera, ma Firenze e i fiorentini possono camminare a testa alta, riconoscendosi il merito di essere esempi di sportività e legalità come pochi ce ne sono nel bel paese.
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