Brutta. Troppo brutta per essere vera. Una Fiorentina irriconoscibile cade in casa contro la Lazio di Reja. La squadra di Montella, martoriata dalle decisioni arbitrali, è scesa in campo senza la giusta cattiveria agonistica, mostrando tutti i limiti che ha.
Neto, pratogonista di una bella parata, è apparso non del tutto incolpevole in occasione del gol. La difesa, troppo ballerina, incassa la 29° rete di questo campionato. Tra i difensori si salva soltanto Gonzalo Rodriguez, autore di un paio di interventi provvidenziali. Il centrocampo, orfano di Pizarro e Borja Valero squalificati, è apparso sotto tono e privo di fantasia e geometria. L'attacco non incide a sufficienza con Matri che da solo è sembrato troppo leggero e nervoso. Cuadrado incappa in un'altra giornata no. E Joaquin non è brillante come al solito.
Un mix di fattori hanno portato alla terza sconfitta stagionale in casa, la seconda consecutiva dopo quella contro l'Inter.
Se è vero che le assenze erano di quelle pesanti, non trovo spiegazione alla mancanza di grinta vista questa sera. La Lazio, non certo trascendentale, a parte un ottimo Candreva, veniva dalle fatiche di Europa League (in Bulgaria, non a Firenze) derivanti da una partita vera (non da una sorta di allenamento con qualificazione già acquisita). Da questo si evince che il problema non può esser stato fisico. Ciò che è apparso come evidente è stato un calo mentale, forse figlio dell'appagamento della finale di Coppa Italia conquistata? Forse derivante dalle polemiche arbitrali che hanno investito la squadra in questi ultimi giorni? Nessuno sa quale sia la causa precisa di questa brutta sconfitta e di questo periodo di magra. La sensazione prevalente tra i tifosi è che il gennaio nero dello scorso anno si sia spostato a febbraio. Nelle ultime 6 giornate di campionato, infatti, i Viola hanno conquistato soltanto 5 miseri punti (una vittoria e 2 pareggi).
I Viola perdono cosi l'ennesima occasione di ridurre il gap dal Napoli, fermato nel pomeriggio dal Livorno, e vanno a -7 dalla terza posizione. A questo punto, forse, sarebbe più opportuno guardarsi le spalle: l'Inter è a soli 4 punti.
Potremmo essere ancora ottimisti, considerando che il terzo posto rimane alla portata della Fiorentina, se non sapessimo che adesso ci aspetta un trittico di partite veramente spaventoso: domenica a Torino contro la Juventus; giovedi ancora contro i bianconeri in Europa League; la domenica successiva in casa contro il Chievo (all'apparenza partita semplice, ma sappiamo quanto ostica possa essere la squadra di Corini); nuovamente contro la Juventus (stavolta a Firenze per il ritorno di E.L) e poi i Viola andranno a Napoli per lo scontro diretto che potrebbe riaprire o chiudere definitivamente il discorso Champions League.
Siamo nel momento cruciale della stagione. La squadra di Montella si gioca tutto in queste partite: il passaggio ai quarti di finale di Europa League e la corsa al terzo posto.
Purtroppo, già da qualche tempo, i gigliati appaiono fiacchi e in fase involutiva. Sembrano aver perso la serenità e la gioia di giocare che li contraddistinguevano fino a qualche mese fa.
Domani la società di Della Valle presenterà ricorso per ridurre la squalifica di Borja Valero. Firenze intera spera di poter vedere in campo lo spagnolo già domenica contro Pirlo e compagni, in quella che si preannuncia una gara difficilissima. La Juventus è in un grande periodo di forma, non ha sprecato troppe energie nei sedicesimi di E.L ed ha il campionato in mano (+11 sulla Roma, che però deve recuperare una partita). Inoltre, c'è da scommetterci, vorrà vendicare quel 4-2 infertogli a Firenze nel girone d'andata.
Come dire, se c'è da tirar fuori qualcosa questo è il momento.
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