E' bastata una punizione. Un tiro, violento, preciso, imparabile (?). Andrea Pirlo si è dimostrato, ancora una volta, uno dei più grandi calciatori di punizioni al mondo, il migliore in attività. Con un tiro la Juve cancella ambizioni e speranze del pubblico viola, di una città intera.
La Fiorentina vista questa sera contro la Juve non è stata delle migliori, ma di tutto rispetto si. E' scesa in campo con la consapevolezza che il risultato dell'andata non poteva far dormire sogni tranquilli e con la ferma volontà di giocare, creare occasioni e passare il turno.
Purtroppo (per noi) le partite di pallone vengono decise spesso dai colpi dei grandi campioni. Certe volte i solisti riescono ad imporsi sulla collettività, sulla coralità, sulla disciplina tattica. E questo è anche il bello del calcio. Stasera al Franchi la partita è stata decisa da un episodio, il fallo di Gonzalo Rodriguez su Llorente (con conseguente secondo giallo), e la punizione magistrale del numero 21 bianconero. Con quello ai Viola, Pirlo sale a quota 42 gol su punizione in carriera, numero che la dice lunga sulle qualità tecniche dell'ex Milan.
Dispiace riassumere un'intera partita concentrandosi soltanto su un gesto tecnico, ma di fatto la partita era bloccata, ferma sullo 0-0 e forse pronta a scivolare verso la fine senza troppi stravolgimenti. Nel primo tempo la squadra di Montella ha messo sotto la Juventus, attenta a non sbilanciarsi troppo. Le due precedenti sfide con i bianconeri, infatti, avevano dato l'impressione che il club di Torino soffrisse gli ultimi 25 minuti di gara. Alla luce di questo, Conte può aver maturato a tavolino la decisione di supplire a tale calo risparmiandosi nella prima frazione di gioco. E cosi è stato. La Fiorentina ha creato, sfiorato il gol in varie occasioni (Gomez, Ilicic, Pizarro) per poi, dal 60esimo minuto in avanti, lasciare il campo e l'iniziativa ai bianconeri. Dopo l'infortunio di Pizarro a pochi minuti dall'inizio del secondo tempo, sostituito da Ambrosini, i Viola si sono spenti, faticando a trovare idee e palleggio. A quel punto è stato facile per giocatori del calibro di Tevez, Pogba e Vidal cercare e trovare spazi. A una ventina di minuti dal triplice fischio Gonzalo atterra Llorente in prossimità dell'area di rigore Viola. Secondo giallo al difensore ineccepibile. Pallone posizionato sulla mattonella dalla quale Pirlo spesso riesce a far male. Tiro violento che va ad insaccarsi nell'angolo alto dalla parte di Neto.
Nonostante ancora alcuni minuti a disposizione, la Fiorentina non riesce a reagire, la Juve fa possesso palla e gestisce il gioco, rendendo praticamente impossibile il pareggio che avrebbe portato le squadre ai tempi supplementari.
Il sogno di battere i rivali storici e approdare ai quarti di finale di Europa League svanisce in una serata in cui era lecito essere positivi. Per il risultato dell'andata ma anche per le ultime due partite tra Fiorentina e Juventus, nel complesso in equilibrio. Il rammarico riguarda le diverse occasioni sprecate in attacco e la possibilità, una volta superata la Juve, di trovare un cammino verso la finale di Torino abbastanza agevole.
La Juventus è più forte della Fiorentina. Nessuno può mettere in dubbio ciò. I numeri, in tal senso, parlano chiaro: in meno di tre campionati, i bianconeri hanno raccolto 82 punti in più dei Viola.
La squadra di Montella è stata sfortunata? Forse un pizzico di iattura c'è stata, si pensi all'infortunio di Pizarro (fino a quel momento positivo) e ad un paio di tiri usciti di poco.
Ciò su cui voglio soffermarmi sono alcune scelte del mister che mi hanno lasciato perplesso:
La prima decisione non convincente è stata quella di schierare Cuadrado esterno basso a destra. Il colombiano in quella posizione è stato poche volte pericoloso, dovendosi preoccupare delle avanzate di Asamoah e di un grande Pogba che si aggirava da quelle parti. Montella, schierandolo in quella posizione, ha di fatto rinunciato all'arma più letale che aveva.
La seconda scelta che suscita qualche dubbio è la sostituzione di Gomez con Matri. Il tedesco è apparso per tutto il tempo in cui è stato in campo in buone condizioni, in crescita rispetto alle precedenti apparizioni. Il tecnico Viola potrà dire che la sostituzione è figlia del fatto che il tedesco non ha nelle gambe i 90'. Se cosi fosse, Montella poteva optare per una scelta iniziale diversa, partendo con Matri e gettando nella mischia Mario nel secondo tempo, sfruttando la sua freschezza. Non me ne vorrà il buon Matri, ma Gomez è tutt'altra cosa. Il panzer tedesco è un campione, ha segnato valanghe di gol, calcato i palcoscenici più importanti d'Europa ed è, per questi motivi, più adatto a giocare sfide cosi equilibrate ed emozionanti.
La terza decisione di Montella che non condivido riguarda un'altra sostituzione: immediatamente dopo il gol di Pirlo, la Fiorentina si trova virtualmente fuori dalla Coppa, è sotto di un uomo e deve assolutamente segnare almeno un gol. Gonzalo, come detto, è stato espulso e in difesa ci sono soltanto Savic e Tomovic. L'allenatore allora decide di sostituire Ilicic per far posto a Roncaglia. Col senno di poi è facile parlare, lo sappiamo, ma forse in quell'occasione sarebbe stato più giusto operare un'altra mossa. Arretrare Ambrosini sulla linea dei difensori, ricomponendo il centrocampo con Aquilani, Borja Valero e Vargas, impedendo cosi che Matri si isoli in avanti senza riuscire ad intercettare un pallone.
Montella è un grande allenatore, ha un brillante futuro davanti a sé e spero che la sua permanenza in riva all'Arno sia ancora molto lunga, però quando ci sono cose che non ci convincono dobbiamo avere l'onestà intellettuale per esprimerle, nel rispetto per il grande lavoro di Vincenzo e nell'interesse della squadra.
Trovo doveroso spendere alcune parole anche su Neto. Guardando la partita e ascoltando alcuni opinionisti nel post gara, ho potuto sentire pareri divergenti sul gol. E' colpa di Neto? O non poteva fare niente sul tiro di Pirlo?
Ho giocato a calcio abbastanza tempo per sapere che una delle prime cose che ti insegnano alla scuola calcio è che un portiere non deve MAI prendere gol sul proprio palo. Pirlo calcia il pallone con una violenza ed una precisione impressionanti, è vero, ma se Neto è ben posizionato ha qualche possibilità di parare il pallone. Dopo aver posizionato la barriera, il portiere viola fa un passo di troppo verso destra, coprendosi di fatto la visuale e rendendo difficile la copertura del palo a lui più vicino. A mio parere Norberto ha ripensato al gol che Pirlo ha segnato al suo collega Perin la scorsa domenica e, nel tentativo di prevenire la giocata del numero 21 bianconero, ha fatto un passo verso il palo più lontano. Quel passo, insieme alla già decantata bravura del centrocampista, è stato decisivo. Se Neto avesse coperto meglio quella parte di porta, Pirlo avrebbe dovuto obbligatoriamente provare a segnare dall'altra parte, impresa non facile data la barriera e i pochi metri a disposizione per far scendere la palla.
Detto questo, vale un discorso simile a quello di Montella, in quanto nell'arco della partita Neto è stato decisivo in più di un'occasione e quindi, anche se avesse commesso un errore sul gol, la sua prestazione non viene sminuita.
Concludo con uno sguardo al futuro. La situazione in campionato non è delle più facile, il Napoli è a +10 e l'Inter ci sta col fiato sul collo (-1). Domenica alle 18:30 i Viola saranno proprio a Napoli per cercare di riaprire la corsa al terzo posto, corsa che oggi appare più che chiusa. Il mantenimento del 4° posto è fondamentale, soprattutto in caso di non vittoria della Coppa Italia, perché permetterebbe di evitare i preliminari che si giocano a luglio e agosto, e di approdare direttamente all'ultimo turno preliminare.
E' inevitabile che la testa dei giocatori sia già alla sfida del 3 maggio contro gli azzurri di Benitez ma è di estrema importanza la condizione fisica e psicologica con le quali si arriva all'appuntamento. Sottovalutare il campionato, non giocare al massimo, rischia di farci perdere mentalità e prontezza atletica necessarie per battere un rivale di prestigio ed alzare la prima coppa dell'era Della Valle. Quindi coraggio Fiorentina, continua a macinare gioco, a crescere e puntare a traguardi sempre più alti.
giovedì 20 marzo 2014
Fiorentina eliminata da una prodezza di Pirlo
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giovedì 6 marzo 2014
NETO: "A Firenze a lungo. Con la Juve una bella sfida.."
Quest'oggi si è tenuta presso la sala stampa dello Stadio Franchi la conferenza di Norberto Neto. Queste le parole del numero 1 viola:
Sulla partita contro la Juve: "Sappiamo quanto la città senta questa sfida. La nostra attesa è come se fosse una partita normale, non possiamo permetterci di creare aspettative diverse. Dobbiamo restare concentrati ".
Sull'attacco dei bianconeri: "E' dura limitare l'attacco della Juve, ma anche noi siamo bravi e siamo consapevoli delle nostre qualità. Dobbiamo fare la nostra partita. Non ho paura di Tevez, Rossi è stato capocannoniere fino a pochi giorni fa. Sappiamo che sarà una bella partita. Loro sono una squadra fortissima, non saprei indicare un simbolo. Forse l'allenatore, che in 2-3 anni è riuscito a fare grandi cose".
Parlando di Buffon: "E' un grandissimo portiere, non ha bisogno di parole. Non so se è il più forte al mondo, ce ne sono anche altri. Mi piaceva Casillas, ma ora non gioca...".
Sulla difesa viola: "La verità è che sono tutti molto bravi, magari capita di attraversare momenti di difficoltà. Siamo la terza miglior difesa del campionato, dobbiamo avere pazienza e capire che mantenersi ad alti livelli è difficile".
Sul momento di difficoltà: "La critica della stampa, dei tifosi, ci sta, fa parte del calcio. Mi dava fastidio non giocare, volevo giocare prima per essere pronto".
Sulla vittoria dell'andata: "Fu una partita importante, che rimarrà nella storia della città. Ma sarà una partita molto difficile, dovremo essere bravi ad imporci. La gara dell'andata deve darci fiducia. Siamo andati all'intervallo sotto di due gol e poi siamo riusciti a farne 4. Eravamo in armonia, sentivo che i ragazzi volevano vincere. La mitraglia? Io l'ho visto sui giornali, quando ha fatto gol non l'ho neanche visto. Inutile portare rancori".
Sul Mondiale in Brasile: "Ho sempre pensato a far bene. Ma non è tanto facile, magari porterà quello che ha vinto la Confederations Cup, poi magari porterà anche me non so...".
Sulla triplice sfida con la Juve. "Ho imparato da piccolo che la partita più importante è la prossima. Abbiamo un nostro obiettivo, se vinciamo accorciamo sulle squadre davanti. Poi penseremo alle altre".
Contro l'Udinese la più bella serata da quando sono a Firenze? "Sicuramente sì, è stato un momento molto bello, spero di averne altri".
Rinnovo di contratto? "Penso giorno per giorno. Nel futuro spero di poter essere il portiere della Fiorentina. Sono molto concentrato sul campionato. Il mio obiettivo è restare a Firenze, io voglio restare. Ma al contratto ci pensano il procuratore e la società. Se propongono un contratto che va bene a tutti sono pronto a firmare".
Cosa rappresenta la sfida con la Juve per Firenze? "Ho spiegato ai nuovi arrivi come Anderson che c'è questa rivalità, anche lui è uscito per far la spesa e la gente lo ha fermato dicendogli della sfida con la Juve".
Rapporto con Montella? "E' un rapporto professionale, magari l'anno scorso non mi conosceva molto. Mi ha conosciuto a metà stagione. Quest'anno si è fidato di quel che dimostro, e sono grato a lui".
Sull'attacco dei bianconeri: "E' dura limitare l'attacco della Juve, ma anche noi siamo bravi e siamo consapevoli delle nostre qualità. Dobbiamo fare la nostra partita. Non ho paura di Tevez, Rossi è stato capocannoniere fino a pochi giorni fa. Sappiamo che sarà una bella partita. Loro sono una squadra fortissima, non saprei indicare un simbolo. Forse l'allenatore, che in 2-3 anni è riuscito a fare grandi cose".
Parlando di Buffon: "E' un grandissimo portiere, non ha bisogno di parole. Non so se è il più forte al mondo, ce ne sono anche altri. Mi piaceva Casillas, ma ora non gioca...".
Sulla difesa viola: "La verità è che sono tutti molto bravi, magari capita di attraversare momenti di difficoltà. Siamo la terza miglior difesa del campionato, dobbiamo avere pazienza e capire che mantenersi ad alti livelli è difficile".
Sul momento di difficoltà: "La critica della stampa, dei tifosi, ci sta, fa parte del calcio. Mi dava fastidio non giocare, volevo giocare prima per essere pronto".
Sulla vittoria dell'andata: "Fu una partita importante, che rimarrà nella storia della città. Ma sarà una partita molto difficile, dovremo essere bravi ad imporci. La gara dell'andata deve darci fiducia. Siamo andati all'intervallo sotto di due gol e poi siamo riusciti a farne 4. Eravamo in armonia, sentivo che i ragazzi volevano vincere. La mitraglia? Io l'ho visto sui giornali, quando ha fatto gol non l'ho neanche visto. Inutile portare rancori".
Sul Mondiale in Brasile: "Ho sempre pensato a far bene. Ma non è tanto facile, magari porterà quello che ha vinto la Confederations Cup, poi magari porterà anche me non so...".
Sulla triplice sfida con la Juve. "Ho imparato da piccolo che la partita più importante è la prossima. Abbiamo un nostro obiettivo, se vinciamo accorciamo sulle squadre davanti. Poi penseremo alle altre".
Contro l'Udinese la più bella serata da quando sono a Firenze? "Sicuramente sì, è stato un momento molto bello, spero di averne altri".
Rinnovo di contratto? "Penso giorno per giorno. Nel futuro spero di poter essere il portiere della Fiorentina. Sono molto concentrato sul campionato. Il mio obiettivo è restare a Firenze, io voglio restare. Ma al contratto ci pensano il procuratore e la società. Se propongono un contratto che va bene a tutti sono pronto a firmare".
Cosa rappresenta la sfida con la Juve per Firenze? "Ho spiegato ai nuovi arrivi come Anderson che c'è questa rivalità, anche lui è uscito per far la spesa e la gente lo ha fermato dicendogli della sfida con la Juve".
Rapporto con Montella? "E' un rapporto professionale, magari l'anno scorso non mi conosceva molto. Mi ha conosciuto a metà stagione. Quest'anno si è fidato di quel che dimostro, e sono grato a lui".
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mercoledì 5 marzo 2014
GOMEZ: "Adesso sto bene. Voglio Coppa e 3° posto"
Mario Gomez è tornato a parlare quest'oggi in conferenza stampa. Queste le parole del tedesco:
"Adesso sto bene, la cosa più importante è che non sento più dolore. Tutti vorrebbero che in campo facessi quello che so fare, tutti si aspettano che entri e riesca a fare due gol. Mi manca un po' il ritmo. Per me la cosa più importante è allenarmi ed avere pazienza. Devo capire bene come giocano i miei compagni in campo, dato che ho fatto poche partite: sono come un giocatore nuovo dopo 5 mesi di stop. Devo migliorare, nelle ultime tre gare non ho fatto bene. Io non penso alla Nazionale, voglio solo trovare il ritmo coi miei compagni. Dopo la partita contro il Cagliari pensavo di essere in campo dopo 7-8 settimane ma poi non è stato così: il calcio è questo. Io non ho mai pensato solo alla Nazionale, voglio giocare la Champions con la Fiorentina, voglio vincere la Coppa Italia e far bene in Europa League".
A Torino dal primo minuto? "Sono cose da chiedere al mister: la cosa più importante per me è che non sento più niente dopo le partite nella parte infortunata, mentre nelle prime due no. So che le ultime partite non sono stato bene, nessuno dopo 5 mesi che torna riesce a fare subito doppiett".
Sulla corsa per il 3° posto: "Per tutta la prima parte del campionato abbiamo giocato con Rossi che è un giocatore diverso da me, adesso i centrocampisti devono fare un altro lavoro. Adesso dobbiamo fare il massimo, nel calcio non si sa mai. Voglio andare in Champions con la Fiorentina ma sarà difficile perché le prime tre sono molto forti".
Sul Mondiale in Brasile: "Io sogno tante cose: lo scudetto con la Fiorentina, una famiglia con dieci figli... Per me l'importante è adesso, è un mese determinante: vediamo cosa riusciremo a fare. Questo è importante per me, non altro".
Sul difficile momento della Fiorentina: "Non vedo una squadra in crisi, anche all'andata contro Inter, Parma e Lazio non abbiamo vinto. Se noi vinciamo contro la Juve nessuno parlerà di crisi. A Torino sarà molto difficile, loro sono forti. Sono i più forti d'Italia".
Sulla coppia bianconera Tévez-Llorente: "Tévez è un giocatore molto forte, dobbiamo fare in modo che giochi male contro di noi, difendendoci bene. Anche Vidal e Pogba sono grandi calciatori, sarà una gara difficile".
Su cosa vuole dare a Firenze: "Io voglio dare sempre il massimo, voglio aiutare i miei compagni. Voglio tornare in forma per dare il mio contributo ai tifosi, alla città e alla società. Firenze mi dà il massimo, è impressionante come i tifosi siano con me e con tutto il gruppo. Sono supporters speciali, dobbiamo fare bene per loro".
Sulla rivalità tra Fiorentina e Juventus: "C'è una rivalità come Bayern e Borussia Dortmund ma non è uguale, qui c'è molta più emozione. So quanto sia speciale questa gara per i tifosi, ci teniamo a fare bene".
Quando al top della condizione? "Fin da quando sono tornato, la squadra ha giocato in modo diverso. Adesso devo capire come giocano i miei compagni e devo trovare il ritmo. Non sono preoccupato di non aver fatto gol in queste partite. Anche io aspetto di tornare in campo e ritrovarmi come prima ma ci vuole tempo. Io per primo devo avere pazienza".
Sul momento più duro dell'infortunio: "La parte più dura è stato quando dopo 5-6 settimane di sedute in palestra ho provato a fare lavoro sul campo col pallone e ho sentito dolore: un giorno stavo meglio e l'altro invece avevo dolore. E' stato molto difficile per me, perché col tutto il corpo stavo bene ma solo per un'infiammazione non potevo giocare".
Sulla squalifica di Borja Valero: "Credo che non si debba parlare di arbitri perché non cambia nulla ma anche noi abbiamo commesso degli errori nelle ultime gare. Quanto detto su Borja non è vero ma se parliamo solo di arbitri non si cambia. Borja è un ragazzo per bene ma quando sul campo l'arbitro fischia non dobbiamo parlare troppo. Col Parma e l'Inter abbiamo giocato male, siamo quarti per questo non per l'arbitro".
Se potessi togliere un giocatore alla Juventus? "Non parlo dei giocatori avversari, io sono un giocatore di questa squadra e voglio vincere ma per noi andrebbe bene anche un punto".
Cosdi sulle squadre che stanno dietro: "Dobbiamo guardare dietro di noi: per arrivare 3° o 4° dobbiamo lavorare duro e vincere, 7 punti dal Napoli sono tanti ma vogliamo arrivare in Champions. Per me l'importante è vincere qui. Abbiamo tempo, siamo una squadra giovane perché siamo da poco tutti insieme".
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGCDFFvlG55O01mhnmdi7UXFHyn_dd50315fk1bM9f4dfkO4lwWXekE069W_3tRBEHKWGAz7ULI_XLbxj9Ydldr0uJ6yNAd5vPLGo3sM1DYqpynaaqXvtJZipHU0vourMiOrVxLA4SUfI/s1600/mario-gomez-fiorentina-5.jpeg)
A Torino dal primo minuto? "Sono cose da chiedere al mister: la cosa più importante per me è che non sento più niente dopo le partite nella parte infortunata, mentre nelle prime due no. So che le ultime partite non sono stato bene, nessuno dopo 5 mesi che torna riesce a fare subito doppiett".
Sulla corsa per il 3° posto: "Per tutta la prima parte del campionato abbiamo giocato con Rossi che è un giocatore diverso da me, adesso i centrocampisti devono fare un altro lavoro. Adesso dobbiamo fare il massimo, nel calcio non si sa mai. Voglio andare in Champions con la Fiorentina ma sarà difficile perché le prime tre sono molto forti".
Sul Mondiale in Brasile: "Io sogno tante cose: lo scudetto con la Fiorentina, una famiglia con dieci figli... Per me l'importante è adesso, è un mese determinante: vediamo cosa riusciremo a fare. Questo è importante per me, non altro".
Sul difficile momento della Fiorentina: "Non vedo una squadra in crisi, anche all'andata contro Inter, Parma e Lazio non abbiamo vinto. Se noi vinciamo contro la Juve nessuno parlerà di crisi. A Torino sarà molto difficile, loro sono forti. Sono i più forti d'Italia".
Sulla coppia bianconera Tévez-Llorente: "Tévez è un giocatore molto forte, dobbiamo fare in modo che giochi male contro di noi, difendendoci bene. Anche Vidal e Pogba sono grandi calciatori, sarà una gara difficile".
Su cosa vuole dare a Firenze: "Io voglio dare sempre il massimo, voglio aiutare i miei compagni. Voglio tornare in forma per dare il mio contributo ai tifosi, alla città e alla società. Firenze mi dà il massimo, è impressionante come i tifosi siano con me e con tutto il gruppo. Sono supporters speciali, dobbiamo fare bene per loro".
Sulla rivalità tra Fiorentina e Juventus: "C'è una rivalità come Bayern e Borussia Dortmund ma non è uguale, qui c'è molta più emozione. So quanto sia speciale questa gara per i tifosi, ci teniamo a fare bene".
Quando al top della condizione? "Fin da quando sono tornato, la squadra ha giocato in modo diverso. Adesso devo capire come giocano i miei compagni e devo trovare il ritmo. Non sono preoccupato di non aver fatto gol in queste partite. Anche io aspetto di tornare in campo e ritrovarmi come prima ma ci vuole tempo. Io per primo devo avere pazienza".
Sul momento più duro dell'infortunio: "La parte più dura è stato quando dopo 5-6 settimane di sedute in palestra ho provato a fare lavoro sul campo col pallone e ho sentito dolore: un giorno stavo meglio e l'altro invece avevo dolore. E' stato molto difficile per me, perché col tutto il corpo stavo bene ma solo per un'infiammazione non potevo giocare".
Sulla squalifica di Borja Valero: "Credo che non si debba parlare di arbitri perché non cambia nulla ma anche noi abbiamo commesso degli errori nelle ultime gare. Quanto detto su Borja non è vero ma se parliamo solo di arbitri non si cambia. Borja è un ragazzo per bene ma quando sul campo l'arbitro fischia non dobbiamo parlare troppo. Col Parma e l'Inter abbiamo giocato male, siamo quarti per questo non per l'arbitro".
Se potessi togliere un giocatore alla Juventus? "Non parlo dei giocatori avversari, io sono un giocatore di questa squadra e voglio vincere ma per noi andrebbe bene anche un punto".
Cosdi sulle squadre che stanno dietro: "Dobbiamo guardare dietro di noi: per arrivare 3° o 4° dobbiamo lavorare duro e vincere, 7 punti dal Napoli sono tanti ma vogliamo arrivare in Champions. Per me l'importante è vincere qui. Abbiamo tempo, siamo una squadra giovane perché siamo da poco tutti insieme".
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martedì 4 marzo 2014
FORBES: Diego Della Valle tra i mille più ricchi al mondo
La rivista statunitense Forbes ha stilato la lista degli uomini più ricchi del mondo. Tra questi ben 22 sono italiani. Al 965° posto di questa classifica troviamo Diego Della Valle, con un patrimonio di 1,55 miliardi di dollari. DDV risulta addirittura in ascesa rispetto all'anno passato, dove ricopriva la posizione numero 1015.
Nella lista anche il fratello Andrea, che con un patrimonio di 1,35 miliardi di dollari si attesta al 1088° posto.
Tra gli italiani spiccano anche Ferrero, 23° con un patrimonio di 20,4 miliardi di dollari (primo tra i ricchi nostrani) e Silvio Berlusconi 194° con 6,2 miliardi di dollari (7° tra gli italiani).
Nella lista anche il fratello Andrea, che con un patrimonio di 1,35 miliardi di dollari si attesta al 1088° posto.
Tra gli italiani spiccano anche Ferrero, 23° con un patrimonio di 20,4 miliardi di dollari (primo tra i ricchi nostrani) e Silvio Berlusconi 194° con 6,2 miliardi di dollari (7° tra gli italiani).
lunedì 3 marzo 2014
PANCHINA D'ORO 2014: Vince ancora Antonio Conte. Montella 2°
Si è assegnata quest'oggi la Panchina d'Oro 2014, premio che va all'allenatore che più si è messo in luce per il buon lavoro svolto. Per il secondo anno consecutivo il premio è andato ad Antonio Conte, superando di soli 3 voti (26 a 23) l'allenatore della Fiorentina.
Dopo la premiazione, Vincenzo Montella ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Arrivare secondo dietro ad Antonio Conte è motivo di grande orgoglio. Fa davvero piacere essere considerato in questo modo dai colleghi.
Purtroppo ieri sera contro la Lazio non abbiamo fatto una buonissima partita. Anzi, una tra le peggiori. Credo che abbiamo commesso degli errori, ma ci può stare. Adesso però occorre guardare avanti. Non voglio più parlare di arbitri. Si parla troppo. Dobbiamo preparare le partite e pensare a giocare.
La partita contro la Juventus da sempre motivazioni particolari. E' una partita difficilissima per noi perché da due anni è la squadra più forte d'Italia. Non si può scegliere su quale competizione puntare perché si rischia di compiere scelte sbagliate. Dobbiamo giocare e dare sempre il massimo.
Non so se lo scudetto è già assegnato. Il campionato italiano in passato ci ha riservato delle sorprese nel finale."
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4XWisWjqPCMNLujlSOENXMAe-em1kEA19BOyTtMo32LnvP7OEwD9VrvE92jd1X7T19OV3eFv2FV5nv45vh-6EKk5sxhes6FqnPFjdKvlewFVmXix8s1ShgNaA3u1lM8Kuc91oADKH9OM/s1600/montella1111.jpg)
Purtroppo ieri sera contro la Lazio non abbiamo fatto una buonissima partita. Anzi, una tra le peggiori. Credo che abbiamo commesso degli errori, ma ci può stare. Adesso però occorre guardare avanti. Non voglio più parlare di arbitri. Si parla troppo. Dobbiamo preparare le partite e pensare a giocare.
La partita contro la Juventus da sempre motivazioni particolari. E' una partita difficilissima per noi perché da due anni è la squadra più forte d'Italia. Non si può scegliere su quale competizione puntare perché si rischia di compiere scelte sbagliate. Dobbiamo giocare e dare sempre il massimo.
Non so se lo scudetto è già assegnato. Il campionato italiano in passato ci ha riservato delle sorprese nel finale."
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domenica 2 marzo 2014
Fiorentina-Lazio 0-1
Brutta. Troppo brutta per essere vera. Una Fiorentina irriconoscibile cade in casa contro la Lazio di Reja. La squadra di Montella, martoriata dalle decisioni arbitrali, è scesa in campo senza la giusta cattiveria agonistica, mostrando tutti i limiti che ha.
Neto, pratogonista di una bella parata, è apparso non del tutto incolpevole in occasione del gol. La difesa, troppo ballerina, incassa la 29° rete di questo campionato. Tra i difensori si salva soltanto Gonzalo Rodriguez, autore di un paio di interventi provvidenziali. Il centrocampo, orfano di Pizarro e Borja Valero squalificati, è apparso sotto tono e privo di fantasia e geometria. L'attacco non incide a sufficienza con Matri che da solo è sembrato troppo leggero e nervoso. Cuadrado incappa in un'altra giornata no. E Joaquin non è brillante come al solito.
Un mix di fattori hanno portato alla terza sconfitta stagionale in casa, la seconda consecutiva dopo quella contro l'Inter.
Se è vero che le assenze erano di quelle pesanti, non trovo spiegazione alla mancanza di grinta vista questa sera. La Lazio, non certo trascendentale, a parte un ottimo Candreva, veniva dalle fatiche di Europa League (in Bulgaria, non a Firenze) derivanti da una partita vera (non da una sorta di allenamento con qualificazione già acquisita). Da questo si evince che il problema non può esser stato fisico. Ciò che è apparso come evidente è stato un calo mentale, forse figlio dell'appagamento della finale di Coppa Italia conquistata? Forse derivante dalle polemiche arbitrali che hanno investito la squadra in questi ultimi giorni? Nessuno sa quale sia la causa precisa di questa brutta sconfitta e di questo periodo di magra. La sensazione prevalente tra i tifosi è che il gennaio nero dello scorso anno si sia spostato a febbraio. Nelle ultime 6 giornate di campionato, infatti, i Viola hanno conquistato soltanto 5 miseri punti (una vittoria e 2 pareggi).
I Viola perdono cosi l'ennesima occasione di ridurre il gap dal Napoli, fermato nel pomeriggio dal Livorno, e vanno a -7 dalla terza posizione. A questo punto, forse, sarebbe più opportuno guardarsi le spalle: l'Inter è a soli 4 punti.
Potremmo essere ancora ottimisti, considerando che il terzo posto rimane alla portata della Fiorentina, se non sapessimo che adesso ci aspetta un trittico di partite veramente spaventoso: domenica a Torino contro la Juventus; giovedi ancora contro i bianconeri in Europa League; la domenica successiva in casa contro il Chievo (all'apparenza partita semplice, ma sappiamo quanto ostica possa essere la squadra di Corini); nuovamente contro la Juventus (stavolta a Firenze per il ritorno di E.L) e poi i Viola andranno a Napoli per lo scontro diretto che potrebbe riaprire o chiudere definitivamente il discorso Champions League.
Siamo nel momento cruciale della stagione. La squadra di Montella si gioca tutto in queste partite: il passaggio ai quarti di finale di Europa League e la corsa al terzo posto.
Purtroppo, già da qualche tempo, i gigliati appaiono fiacchi e in fase involutiva. Sembrano aver perso la serenità e la gioia di giocare che li contraddistinguevano fino a qualche mese fa.
Domani la società di Della Valle presenterà ricorso per ridurre la squalifica di Borja Valero. Firenze intera spera di poter vedere in campo lo spagnolo già domenica contro Pirlo e compagni, in quella che si preannuncia una gara difficilissima. La Juventus è in un grande periodo di forma, non ha sprecato troppe energie nei sedicesimi di E.L ed ha il campionato in mano (+11 sulla Roma, che però deve recuperare una partita). Inoltre, c'è da scommetterci, vorrà vendicare quel 4-2 infertogli a Firenze nel girone d'andata.
Come dire, se c'è da tirar fuori qualcosa questo è il momento.
Neto, pratogonista di una bella parata, è apparso non del tutto incolpevole in occasione del gol. La difesa, troppo ballerina, incassa la 29° rete di questo campionato. Tra i difensori si salva soltanto Gonzalo Rodriguez, autore di un paio di interventi provvidenziali. Il centrocampo, orfano di Pizarro e Borja Valero squalificati, è apparso sotto tono e privo di fantasia e geometria. L'attacco non incide a sufficienza con Matri che da solo è sembrato troppo leggero e nervoso. Cuadrado incappa in un'altra giornata no. E Joaquin non è brillante come al solito.
Un mix di fattori hanno portato alla terza sconfitta stagionale in casa, la seconda consecutiva dopo quella contro l'Inter.
Se è vero che le assenze erano di quelle pesanti, non trovo spiegazione alla mancanza di grinta vista questa sera. La Lazio, non certo trascendentale, a parte un ottimo Candreva, veniva dalle fatiche di Europa League (in Bulgaria, non a Firenze) derivanti da una partita vera (non da una sorta di allenamento con qualificazione già acquisita). Da questo si evince che il problema non può esser stato fisico. Ciò che è apparso come evidente è stato un calo mentale, forse figlio dell'appagamento della finale di Coppa Italia conquistata? Forse derivante dalle polemiche arbitrali che hanno investito la squadra in questi ultimi giorni? Nessuno sa quale sia la causa precisa di questa brutta sconfitta e di questo periodo di magra. La sensazione prevalente tra i tifosi è che il gennaio nero dello scorso anno si sia spostato a febbraio. Nelle ultime 6 giornate di campionato, infatti, i Viola hanno conquistato soltanto 5 miseri punti (una vittoria e 2 pareggi).
I Viola perdono cosi l'ennesima occasione di ridurre il gap dal Napoli, fermato nel pomeriggio dal Livorno, e vanno a -7 dalla terza posizione. A questo punto, forse, sarebbe più opportuno guardarsi le spalle: l'Inter è a soli 4 punti.
Potremmo essere ancora ottimisti, considerando che il terzo posto rimane alla portata della Fiorentina, se non sapessimo che adesso ci aspetta un trittico di partite veramente spaventoso: domenica a Torino contro la Juventus; giovedi ancora contro i bianconeri in Europa League; la domenica successiva in casa contro il Chievo (all'apparenza partita semplice, ma sappiamo quanto ostica possa essere la squadra di Corini); nuovamente contro la Juventus (stavolta a Firenze per il ritorno di E.L) e poi i Viola andranno a Napoli per lo scontro diretto che potrebbe riaprire o chiudere definitivamente il discorso Champions League.
Siamo nel momento cruciale della stagione. La squadra di Montella si gioca tutto in queste partite: il passaggio ai quarti di finale di Europa League e la corsa al terzo posto.
Purtroppo, già da qualche tempo, i gigliati appaiono fiacchi e in fase involutiva. Sembrano aver perso la serenità e la gioia di giocare che li contraddistinguevano fino a qualche mese fa.
Domani la società di Della Valle presenterà ricorso per ridurre la squalifica di Borja Valero. Firenze intera spera di poter vedere in campo lo spagnolo già domenica contro Pirlo e compagni, in quella che si preannuncia una gara difficilissima. La Juventus è in un grande periodo di forma, non ha sprecato troppe energie nei sedicesimi di E.L ed ha il campionato in mano (+11 sulla Roma, che però deve recuperare una partita). Inoltre, c'è da scommetterci, vorrà vendicare quel 4-2 infertogli a Firenze nel girone d'andata.
Come dire, se c'è da tirar fuori qualcosa questo è il momento.
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