Il Barcellona vince senza incantare e allunga in campionato sui rivali del Real Madrid. Non è stato il miglior Classico della storia, ma abbiamo comunque goduto di alcuni colpi di pregevole fattura. La squadra di Luis Enrique si conferma una seria candidata al titolo finale, nonostante per lunghi tratti siano stati i blancos a condurre il gioco e a far tremare la porta difesa da Bravo.
Proprio su queste pagine, meno di cinque mesi fa, cercai di infondere fiducia dopo la sconfitta del Barcellona per mano di Carletto Ancelotti. L'ottimismo nasceva dal fatto che, essendo un progetto nato da poco, le cose in casa Barça potessero soltanto migliorare. E cosi è stato. Dopo il match di fine ottobre, i catalani hanno disputato 32 partite tra Liga, Coppa del Re e Champions League. Di queste, 28 sono state vittorie (quindici in campionato, otto in coppa e cinque in Champions), accompagnate da 1 pareggio e 3 sconfitte. Impressionante il numero di gol segnati, 100, cosi distribuiti: 57 in Liga, 31 in Coppa del Re e 12 in Europa. Le reti incassate da Bravo e Ter Stegen, invece, sono 21. Numeri che la dicono lunga sullo stato fisico e psicologico della squadra, ma che divengono ancora più eloquenti se comparati con quelli del Real Madrid. La banda di Cristiano Ronaldo, nelle stesse competizioni, ha disputato 26 gare, delle quali 20 terminate con il successo, 2 pareggiate e ben 6 perse. Anche in termini di gol la differenza tra le due corazzate è notevole: le reti fatte dai 'Galacticos' sono 67, mentre quelle subite 25.
Se prendiamo in considerazione le medie punti a partita delle due formazioni (prima e dopo il 25 ottobre), vediamo che il Real Madrid viaggiava ad una media di 2,46 punti a incontro, mentre nelle ultime 28 gare il rendimento è sceso a 2,21. Il Barcellona, invece, prima del Classico di ottobre aveva una media di 2,55 punti a partita, mentre dopo il match del Bernabeu di 2,58. Per una squadra che è cresciuta, quindi, ce n'è stata una che ha perso qualcosina per strada.
Analizzando il rendimento dei due uomini simbolo, Messi e C. Ronaldo, possiamo vedere che l'argentino ha realizzato 9 gol prima di affrontare il Real Madrid e 34 nelle ventinove partite successive, viaggiando ad una media di 0,75 prima e 1,17 poi. L'asso portoghese, invece, ha timbrato il cartellino ben 18 volte nelle prime dieci partite, per poi realizzare altri 21 gol nelle ventiquattro gare successive. La media gol a partita di CR7 è quindi 1,8 a fine ottobre e 0,88 dal Classico ad oggi. Anche per i singoli, come per la squadra, c'è stato un notevole cambio di marcia tra Barça e Real.
I numeri hanno la capacità di spiegare tanto, tantissimo ma non tutto. Al resto ci pensano le magie di Neymar, i gol del ritrovato Suarez, l'ottimo rendimento dei due portieri impiegati da Enrique, il grandissimo impatto di Rakitic a centrocampo e molto altro.
Ha ragione chi dice che ieri sera al Camp Nou il Real Madrid a tratti ha fatto la partita, rischiando anche di vincerla e mostrando un altro passo rispetto agli avversari, però nell'analisi della gara è necessario tenere ben presente la settimana di preparazione al match: Messi e compagni hanno dovuto sbarazzarsi del City in una partita non complicatissima ma comunque dispendiosa, mentre il Real ha potuto riposare e concentrarsi sullo scontro diretto. Un fattore, quello della Champions, che sappiamo influenzare molto l'andamento in campionato delle squadre impegnate e che sicuramente ha condizionato la tenuta atletica di Luis Enrique. Ciò detto, i catalani hanno avuto la forza di andare in vantaggio, rispondere al gol del pareggio con una prodezza del numero 9 e vincere una partita fondamentale per il prosieguo della stagione.
Il Barcellona non è più quello di Guardiola, la squadra ossessionata dal possesso palla, è un gruppo di giocatori che fa sicuramente della tecnica l'arma migliore ma che sa quando deve chiudersi, sa soffrire, è capace di ripartire in contropiede. Forse rimane meno negli occhi di chi lo guarda, ma è senz'altro in grado di restare nei cuori dei molti sostenitori per il percorso che sta facendo: i blaugrana hanno la Liga in mano (+4 sul Madrid), sono ai quarti di finale di Champions League dove incontreranno il Paris Saint-Germain (e poteva forse andare peggio) e affronteranno l'Athletic Bilbao in finale di Coppa del Re.
Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per fare un finale di stagione meraviglioso e tornare a primeggiare, in Spagna cosi come in Europa.