lunedì 14 maggio 2012

Campionato finito...voltiamo pagina!!

Un altro anno se ne va nella generale mediocrità della squadra viola; l'ennesima stagione senza risultati, senza traguardi, a vagare tra la gloria e il baratro.
Finalmente il campionato della Fiorentina ha trovato la sua conclusione, le somme sono state tirate, i verdetti decretati...la squadra di Della Valle trova la sua salvezza nella penultima giornata contro il Lecce, dopo aver sofferto per l'intero campionato.
Errori di costruzione della squadra, difficoltà nel dialogo tra società e città, giocatori demotivati tenuti troppo a lungo...
La squadra ha iniziato il campionato con un allenatore, Mihajlovic, per poi passare ad un altro, Rossi, per poi terminarlo con un altro ancora, Guerini...segno di un'evidente difficoltà nell'amalgamare un gruppo, una dirigenza, una città.
Uniche gioie di questa triste stagione sono state le vittorie a Milano, sponda Milan, e a Roma, sponda giallo-rossa...per il resto il vuoto più assoluto.
Probabilmente il trio Della Valle-Corvino-Prandelli ci aveva abituato troppo bene, sia dal punto di vista del giuoco che dell'armonia che regnava all'interno della società gigliata, ma adesso abbiamo toccato davvero il fondo. La squadra ha bisogno di rigenerarsi, rinnovarsi completamente, trovare nuovi stimoli e nuova forza.
I punti fermi della squadra sono davvero pochi e le cose da cambiare sono tante, tantissime. Gli unici che, a mio avviso, si salvano sono Nastasic, Behrami e Jovetic. Sono questi i punti fermissimi dai quali il progetto deve rinascere. Una volta assicurati che questi 3 ragazzi abbiano le motivazioni per vestire la maglia (senza motivazioni via anche loro) allora dobbiamo cercare direttore sportivo e allenatore. Queste due figure sono di grande importanza nel calcio, in quanto la prima trova giocatori e la seconda li mette in campo, dando carattere, agonismo e una trama alla squadra. Per questo le scelte di Ds e allenatore non possono prevedere errori...altri errori. L'esperienza ci ha insegnato che il pubblico di Firenze, non essendo troppo abituato a vincere, chiederà soltanto una cosa al nuovo allenatore...il bel gioco. In questo senso una scelta azzeccata potrebbe essere Zeman in via di promozione in serie A con il suo Pescara. L'allenatore ceco, spesso contestato per la scarsa propensione difensiva, ha dimostrato quest'anno nella serie cadetta di poter dare spettacolo con un calcio veloce e vincente.
Alternative a Zeman potrebbero essere i sogni Spalletti e Benitez, anche se l'alto ingaggio rende quasi proibitive le loro candidature. Allora i dirigenti viola potrebbero dirigersi verso i meno gettonati Ranieri, Reja, ma anche Montella e Pioli.
Con l'arrivo dell'allenatore si potrebbe dare il via alla ricostruzione della squadra, cominciando dal portiere, passando per l'allontanamento degli elementi non utili al progetto per quanto riguarda difesa e centrocampo e arrivando infine al delicato reparto offensivo.
Questa stagione "in avanti" è stata caratterizzata dai mal di pancia di Alberto Gilardino, gli infortuni di Jovetic, gli errori sul mercato (Silva e Amauri). Adesso serve chiarezza e decisione per scegliere, e poi acquistare, una prima punta di assoluto valore e sicuro affidamento da affiancare a Jojo. In seguito è necessario anche l'acquisto di una buona alternativa che possa dare "respiro" al titolare.
Il campionato si è concluso soltanto ieri ma a luglio comincerà il ritiro in vista della nuova stagione e dovremo farci trovare pronti per non ripetere lo scempio calcistico visto quest'anno all'Artemio Franchi.
Ulteriore, e non meno importante, elemento da ritrovare è la coesione attorno alla squadra. La Fiorentina ha bisogno di sentire la presenza di Andrea (ma anche Diego) Della Valle, di vederli impegnati e coinvolti dal progetto viola altrimenti il rischio è che i primi a demotivarsi siano i giocatori..seguiti a ruota dai tifosi di Firenze.

lunedì 7 maggio 2012

La Vecchia Signora è tornata

Dopo un anno di inferno e tanti di purgatorio la Juventus torna alla vittoria. La squadra di Antonio Conte ha vinto lo scudetto, il suo 28esimo, davanti al Milan, con una giornata di anticipo, dopo una stagione fantastica che non l'ha mai vista sconfitta.
La Vecchia Signora è tornata a primeggiare come la storia del calcio italiano vuole, ma con delle differenze:
La differenza che più salta all'occhio è il dislivello di rosa tra Juventus, Milan ed Inter. In passato la Juve dominava i campionati grazie alla maggiore qualità della sua rosa (e forse anche grazie all'intervento di Luciano Moggi), mentre quest'anno l'arma in più è stata la forza del gruppo.
Le squadre di Milano, infatti, a livello di organico erano probabilmente superiori, ma la compattezza, la grinta e la fame di vittoria della Juventus hanno fatto davvero la differenza.
Quella di quest'anno è la vittoria di un giovane allenatore che, senza proclami e senza acquisti folli, ha portato una mentalità vincente; Conte è riuscito a dare ad un ammasso di giocatori, quali erano stati negli anni passati, l'identità di squadra.
L'allenatore nato a Lecce ha introdotto a Torino le sue convinzioni tattiche: tanto lavoro, umiltà, organizzazione, possesso palla, intensità, pressing e inserimenti in zona gol dei centrocampisti. A tutto questo si è aggiunto il carisma e la grandezza dei campioni della Juve, quali Del Piero, Buffon, Pirlo e Marchisio.
Il centrocampo, formato proprio da Marchisio, Pirlo e Vidal, è stato sicuramente l'architrave del successo bianconero.
Una parte di Torino e migliaia di tifosi bianconeri sparsi per l'Italia stanno festeggiando la vittoria, la rivincita, il ritorno alla gloria di una squadra, di una tifoseria, di una fede...la fede nella Vecchia Signora.
Subito dopo la conquista dello scudetto sono iniziate le polemiche tra juventini, dirigenza bianconera compresa, e organi del calcio, a causa della diversità d'opinione su quelli che sono i titoli nazionali vinti dalla squdra torinese: per gli juventini sono 30, mentre per il resto del calcio sono 28; vedremo chi la spunterà...ciò che è certo è che questa é stata una grande stagione.